San Benedetto del Tronto
Piccola introduzione...San Benedetto del Tronto è un comune di circa 47.000 abitanti della provincia di Ascoli Piceno.
La cittàÈ il comune litoraneo più meridionale delle Marche. I confini naturali a sud (fiume Tronto) e ad est (mare Adriatico) sono ben definiti mentre a nord e ad ovest non avviene altrettanto, e l'elevata espansione urbana nel territorio stretto tra mare e collina non permette una lettura facile dei limiti dell'abitato.
La città presenta un nucleo antico (il "Paese alto" o "su dèntre" in sambenedettese) su un modesto rilievo a poca distanza dal mare ai piedi del quale si sviluppa l'abitato originario della parte più recente (la "Marina"). Questa è attraversata dal corso del torrente Albula, e oggi risulta unita alla località Porto d'Ascoli a sud, e al quartiere Ischia di Grottammare a nord, con le quali costituisce un unico agglomerato urbano che giunge fin quasi al fiume Tesino.
La storiaIl primo dato certo dell'esistenza di San Benedetto è dell'anno 998, mentre sull'origine non si hanno certezze anche se è accreditata l'ipotesi di un nucleo sorto attorno ad una chiesa che avrebbe ospitato le spoglie di San Benedetto martire, soldato romano martirizzato nell'antica Cupra (attuale Cupra Marittima). In passato era stata ritenuta sorgere sul sito dell'antica città di Truentum, poi Castrum Truentinum, oggi identificata con il sito archeologico scavato alla foce del Tronto nel comune di Martinsicuro.
Nel XIV e XV secolo San Benedetto fu contesa tra Ascoli e Fermo. Nel 1478 un'epidemia di peste, pare portata da turchi, devastò il territorio di San Benedetto decimando la popolazione a tal punto che nel 1491, essendo il paese rimasto pressoché disabitato, su iniziativa del municipio di Fermo che all'epoca ne deteneva la giurisdizione, venne deciso di dare facoltà ad alcuni profughi imolesi di stabilirsi, concedendo loro terreni in enfiteusi.
Saccheggi e devastazioni a varie riprese caratterizzano anche il XVI secolo per cui il paese, seppure di importanza strategica, non riuscì a svilupparsi se non dopo aver riacquistato un po' di tranquillità. È del 1615 la testimonianza di una prima espansione fuori dalle mura, verso il mare, con la costruzione di una chiesa dedicata alla "Madonna della Marina" in corrispondenza del luogo dove oggi è situata la nuova Cattedrale. Nel cortile interno dell'attuale Cattedrale è tuttora conservata un'epigrafe in latino del 1615, a memoria della fondazione di quella chiesa che andò poi distrutta.
L'espansione avvenne lentamente e con gradualità, nel 1793 ci fu il primo intervento urbanistico organizzato, nel 1851 la cittadina contava appena 5.351 abitanti (censimento dello Stato Pontificio). Nel 1863 la costruzione della linea ferroviaria adriatica costituì un passaggio storico per tutto il territorio. Negli stessi anni aprivano i primi stabilimenti balneari e l'amministrazione del sindaco Secondo Moretti delineò la vocazione turistica della cittadina.
Nel 1907 comincia la costruzione del porto peschereccio, il cui ultimo ampliamento è del 2000. Nel 1912 avviene il varo del primo peschereccio a motore in Italia, il "San Marco" , su concezione del monsignor Francesco Sciocchetti.
Nel 1935 un decreto regio annette, dopo molti tentativi avvenuti negli anni precedenti, la frazione Porto D'Ascoli (frazione fino al 1961, anno in cui viene ufficialmente incorporata al comune)staccandola dal piccolo comune di Monteprandone, per motivi di convenienza territoriale in quanto San Benedetto è in piena espanzione e necessita di spazio.
Nel 1944 dopo 144 bombardamenti aerei e 6 cannoneggiamenti navali che hanno devastato la città nella Seconda guerra mondiale, San Benedetto viene liberata.
Torre dei Gualtieri (o Torrione)Più propriamente denominato "Mastio della Rocca" e più popolarmente noto come "Torrione" (lu Turriò) è forse l'elemento più rappresentativo della città, spiccando dall'altura del Paese Alto a dominare l'intero abitato.
Eseguito nell'ultimo ventennio del XV secolo a seguito di una ristrutturazione della cinta muraria dopo uno dei tanti conflitti tra Ascoli e Fermo.
Di altezza relativamente modesta (20 m), a pianta esagonale schiacciata, è interamente in laterizio, presenta un orologio sulla faccia rivolta verso mare e una merlatura superiore eseguita nel restauro del 1901 su progetto dell'architetto Giuseppe Sacconi. L'interno è suddiviso in quattro livelli forniti di copertura a volta (a botte cuspidata per i primi due livelli)
LungomareNel 1931 su progetto dell'ingegner Luigi Onorati fu realizzato il lungomare che ancor oggi, oltre ad essere una via di comunicazione essenziale, è il centro pulsante della San Benedetto turistica ed è anche divenuto il luogo col quale si identifica l'immagine cittadina, in Italia e anche all'estero. Considerato spropositato all'epoca della costruzione, ha una sede stradale larga complessivamente 30 metri e parte dalla rotonda Giorgini, al termine del centralissimo viale Secondo Moretti, e, nella sua parte più settentrionale, per il ritiro del mare conseguente al continuo ingrandimento del porto, risulta molto arretrato rispetto alla riva del mare. È costeggiato da lussureggianti giardini, una pineta, campi da tennis, un campo di pattinaggio e una palazzina con balera all'aperto, la "Palazzina Azzurra", sulla foce del torrente Albula che determina la fine del primo tratto, a sud del quale parte la zona più propriamente turistica, con stabilimenti balneari sulla spiaggia da un lato e ville ed alberghi dall'altro lato della strada. Caratteristica peculiare del lungomare è l'abbondante presenza di palme (in prevalenza Phoenix canariensis e sylvestris) che sono diventate un po' il simbolo cittadino (oggi, tra giardini pubblici e privati e lungo i viali cittadini, si contano un totale di circa 8.000 palme di varie specie) in senso turistico, avendo preso la stessa azienda di promozione turistica il nome di Riviera delle Palme.
Nel 2001 è stata completata la pista ciclabile che costituisce un'unica passeggiata fino a Cupra Marittima, anche se, nel collegamento tra San Benedetto e Grottammare, nell'attraversamento della zona portuale, tra il molo sud e il vecchio stadio "F.lli Ballarin", restano alcuni tratti promiscui e quindi meno fruibili. La parte sud del lungomare, che arriva fino a Porto d'Ascoli, è stata oggetto di interventi in tempi diversi. Nel 2004 si è dato il via ad un rifacimento radicale che ha visto l'ammodernamento della prima parte del lungomare sud: sono state ampliate sia la zona pedonale che la pista ciclabile. Poi nel 2007 è stato inaugurato il 2° tratto ed in molti l'hanno definito il lungomare più bello d'Italia. Oltre all'area pedonale ed alla pista ciclabile, sono presenti dei "giardini tematici": giardino arido, giardino umido, giardino delle palme, giardino delle rose, giardino della macchia mediterranea. I materiali scelti sono compatibili con la nuova vocazione del lungomare in modo da far apparire tali tratti veri e propri spazi naturali sul mare, ove sostare per ammirare il panorama, o per l'accesso diretto alla spiaggia. Sul sito ufficiale del Comune è possibile ammirare le foto del nuovo lungomare ed effettuare anche un giro virtuale. È previsto l'ammodernamento dell'ultimo tratto (lungomare Nord) nei prossimi anni.
PescaTutta la storia di San Benedetto è legata alla pesca. Sebbene in continuo calo, questo settore rimane trainante per l'economia locale se non si considera solo la parte propriamente marittima (si tenga presente che San Benedetto del Tronto è il secondo porto italiano, dietro Mazara del Vallo, per quantità di pesce pescato ed uno dei maggiori mercati ittici d'Italia) ma si tiene conto di tutto l'indotto, e soprattutto la sviluppatissima industria conserviera che, nata a supporto della commercializzazione del pesce, oggi opera su tutti i prodotti alimentari, in primo luogo quelli ortofrutticoli.